Prevenzione delle complicanze trombotiche associate all’uso di estroprogestinici in età riproduttiva

Il rischio assoluto di tromboembolismo venoso associato all’uso di contraccettivi estroprogestinici in età riproduttiva è basso ma coinvolge una fascia di popolazione molto particolare, le donne in età fertile.

La presenza di uno o più fattori associati a trombofilia, intesa come una condizione congenita o acquisita che predispone alla trombosi, aumenta di molto (fino a 50-100 volte) il rischio relativo; tuttavia i corrispondenti rischi assoluti sono bassi, poiché passano da un ordine di grandezza di 1 su 10.000/donne-anno a valori inferiori a 1-5/100 donne-anno.

La possibilità di un evento trombotico in giovane età comporta alcune ricadute non trascurabili in termini di morbilità successiva e di necessità di profilassi antitrombotica in caso di situazioni a rischio, come per esempio una gravidanza.

L’opportunità di uno screening di laboratorio teso a identificare l’eventuale presenza di un’anomalia trombofilica presenta attualmente delle incertezze, poiché non è del tutto chiaro il bilancio tra benefici (riduzione dell’incidenza di tromboembolismo venoso durante l’assunzione di estroprogestinici, identificazione dei soggetti a rischio) e inconvenienti (medicalizzazione delle donne, controindicazione ingiustificata all’uso di estroprogestinici, costi finanziari non proporzionati ai risultati).

Per cercare di fare chiarezza su un tema che interessa un’ampia fascia della popolazione femminile e che presenta ancora diversi aspetti controversi, l’Istituto superiore di sanità e il CeVEAS (Centro per la valutazione dell’efficacia dell’assistenza sanitaria dell’AUSL di Modena) hanno promosso la conferenza di consenso “Prevenzione delle complicanze trombotiche associate all’uso di estroprogestinici in età riproduttiva”.

Gli obiettivi individuati erano:

  • produrre una stima del rischio trombotico attualmente associato all’uso di contraccettivi estroprogestinici;
  • identificare i fattori che condizionano l’entità del rischio individuale e di quello legato al tipo di estroprogestinico utilizzato;
  • stabilire se e con quali strategie sia possibile ridurre le complicanze trombotiche nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale, valutando l’opportunità e le ricadute di un eventuale screening mirato a identificare una predisposizione ereditaria o acquisita alla trombosi;
  • fare chiarezza sulla disponibilità e sull’affidabilità dei test per la quantificazione del rischio trombotico;
  • identificare le possibili implicazioni cliniche, psicologiche, etiche, organizzative e informative di una eventuale applicazione su vasta scala dei test per la valutazione del rischio trombotico;
  • individuare le informazioni essenziali da fornire alle donne in procinto di iniziare l’assunzione di un estroprogestinico e ai loro familiari;
  • stabilire quale informazione si debba fornire alle donne positive ai test diagnostici per particolari fattori di rischio.

La conferenza di consenso si è svolta a Roma il 18 e 19 settembre 2008.

Nelle sezioni seguenti di questa pubblicazione sono descritti la metodologia e le conclusioni della conferenza.